lunedì 17 dicembre 2012

Presentazione del libro "Poesie religiose" di Mario Rapisardi, Società di Storia Patria, Catania 19 dicembre 2012, ore 16,30



La Società di Storia Patria
per la Sicilia Orientale
 
è lieta di invitare la S.V.
alla presentazione del libro

"Poesie religiose" di Mario Rapisardi
a cura di Francesco Giordano, Boemi Editore
 
19 dicembre 2012, ore 16,30
 
Relazionerà il curatore del libro, Francesco Giordano (Storico). Interverranno Salvatore Camilleri (Poeta e Scrittore), Santo Privitera (giornalista), Angelo Boemi (Editore).
Saranno letti brani dalle opere rapisardiane.
 
 

 

Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale
Palazzo Tezzano, piazza Stesicoro 29
95121 Catania, tel. 095316920
www.storiapatriacatania.it


venerdì 30 novembre 2012

Presentazione del libro "Domenico Tempio, cantore della Libertà", Società di Storia Patria, Catania 5 dicembre 2012, ore 17


 
 

La Società di Storia Patria
per la Sicilia Orientale
 
è lieta di invitare la S.V.
alla presentazione del libro

"Domenico Tempio, cantore della Libertà"
di Francesco Giordano, edizioni Akkuaria
 
5 dicembre 2012, ore 17
 
Relazionerà l'autore del libro, Francesco Giordano (Storico). Interverranno Santo Privitera (scrittore e giornalista), Vera Ambra (Editore, Presidente Associazione Akkuaria); brani dalle opere tempiane saranno letti dall'attrice Marta Limoli e dall'attore e regista Orazio Aricò
 

Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale
Palazzo Tezzano, piazza Stesicoro 29
95121 Catania, tel. 095316920
www.storiapatriacatania.it

sabato 24 novembre 2012

La conferenza su Mario Rapisardi nel centenario della scomparsa alla Biblioteca Civica ex benedettina di Catania





Riportiamo il comunicato stampa della Società di Storia Patria della Sicilia orientale, relativo alla conferenza sulla figura umana e poetica di Mario Rapisardi, tenutasi ieri alla Civica Biblioteca di Catania:

Si è tenuta il 23 novembre presso le Biblioteche  Riunite “Civica e Ursino Recupero” l’iniziativa “La figura  umana e poetica del Professore Mario Rapisardi”, organizzata dalla Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale, con la  collaborazione del Dipartimento Scienze  Umanistiche dell’Università di Catania, delle Biblioteche Riunite “Civica e Ursino Recupero”, della Fondazione Verga, del Centro Culturale “Vincenzo Paternò-Tedeschi”.  Nella mattina il pubblico ha potuto visitare il “Museo-Studiolo”, di fronte la Biblioteca, dove sono custoditi i cimeli rapisardiani.

 Nel pomeriggio nel Refettorio Piccolo dei Benedettini, sala interna alla Biblioteca gremita di pubblico, l’iniziativa è stata aperta dai saluti del Senatore Fleres (Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ursino-Recupero), riportati dalla dott.ssa Carbonaro, direttrice della Biblioteca stessa, e dei professori Iachello e Giarrizzo (rispettivamente presidente della Società di Storia Patria e accademico dei Lincei), portati al consesso dal dott. Mannino, membro della Società.

La prof.ssa Alfieri, Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga, ha salutato con favore l’evento, ritenendo indispensabile il procedere sulla strada dello studio e dell’approfondimento degli intellettuali locali, figure fondamentali nel panorama culturale italiano e internazionale.

L’iniziativa è proseguita in un gradevole alternarsi di interventi appassionati e informati e di letture degli scritti di Mario Rapisardi, curate dagli attori Orazio Aricò e Marta Limoli. Così l’introduzione del dott. Santo Privitera, anche a nome del Centro Culturale “Vincenzo Paternò-Tedeschi”, che ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa nel contesto del centenario della scomparsa del poeta.

Così anche l’intervento approfondito sulla poetica rapisardiana del prof. Salvatore Camilleri (poeta e scrittore), che in una coinvolgente disamina ha saputo mettere in evidenza ai giovani, agli studiosi e agli appassionati presenti il nucleo del pensiero del maestro catanese.

L’intervento del dott. Francesco Giordano ha concluso l’iniziativa, inquadrando Rapisardi nel suo tempo, quel fine secolo XIX e gli albori del nuovo, di cui tutto l’impegno culturale e sociale del poeta furono testimoni e ancora rappresentano un punto di vista illuminato e profondo dell’epoca.

La Società di Storia Patria, istituzione che da più di un secolo è impegnata nella promozione degli studi della cultura siciliana, oltre che nella conservazione e divulgazione delle pubblicazioni e dei documenti ad essa relativi grazie anche alla sua biblioteca di piazza Stesicoro (palazzo Tezzano), procederà con nuove iniziative nelle prossime settimane.
(Nella foto di Gianni De Gregorio, il tavolo dei relatori)

mercoledì 12 settembre 2012

L'Emiro del Qatar, Unicredit e la Sicilia: vuoi vedere che....

       


 Una interpretazione della vicenda: è il vero motivo?
  L'Emiro del Qatar, Unicredit e la Sicilia: vuoi vedere che....

La notizia che Unicredit non supporterà più finanziariamente le fatture dei crediti esigibili dalla Regione Sicilia, pubblicata da Siciliainformazioni, e la successiva nota di risposta dell'istituto di credito, che non nega esplicitamente e ciancia di "cautele", non è solo molto greve per il silenzio, come è stato rilevato, sia degli imprenditori isolani che soprattutto dei politici, specie i candidati alla Presidenza della Regione. Ha un risvolto 'segreto' che, a nostro parere, è il seguente:
nel mese di maggio di quest'anno, dopo la caduta del regime libico, l'Emiro del Qatar -stato in ascesa egemone, ove alberga la nota emittente Al Jazeera che svolge un ruolo importante nella propaganda contro i regimi considerati ostili nel mondo islamico- aumenta la propria quota di capitale dal 4,5 al 6,5 per cento in Unicredit, attraverso il fondo sovrano Aabar di Abu Dhabi. I giornali italiani riportano quasi in modo silente la notizia. Medesimamente l'emiro si muove per acquistare gran parte degli immobili di prestigio e diverse migliaia di ettari di terreno in Costa Smeralda, Sardegna, già di proprietà dell'Aga Khan, per il triplo del valore attuale. L'Emiro ha anche avviato azioni di acquisto di Finmeccanica: a tutte queste logiche l'attuale governo nazionale del professor Monti non è estraneo, anzi sostiene le azioni degli arabi.
Si può declinare in tale contesto, senza fare complottismo nè demagogìa, la volontà apparentemente inspiegabile e da killer sociale, della banca che ha rilevato il Banco di Sicilia e che invece dovrebbe incentivare le imprese e la medesima Regione Sicilia (i cui conti sono a posto ed anzi vanta ampi tributi dal governo romano, che li avoca a se in barba allo Statuto)?  Qualora la visione sia a medio e lungo raggio, se l'Emiro ha deciso il rilancio e lo sviluppo della Costa Smeralda ed altre località della Sardegna, è la Sicilia imprenditoriale e turistica che deve declinare: anzi, fallire.   La soluzione è forse nella strada indicata da menti illuminate: una vera applicazione dello Statuto che tolga dalle mani delle banche indegne gli strumenti a loro disposizione, nonchè l'autentica riforma del sistema, anche in senso federativo e monetario.
Chi avrà il coraggio di assidersi nella poltrona più alta di Presidente dell'Isola, dovrà presto o tardi prenderne atto, se è siciliano autentico e non servo delle oligarchìe dei partiti nazionali.
F Gio.

lunedì 6 agosto 2012

Monti teme: se gli italiani si accorgono che l'Euro è un fallimento, lo manderanno al diavolo



E' interessante riflettere a volte, nel profluvio di parole che ultimamente ci rincorrono in merito alla questione congiunta Euro-spread-recessione, sulle concrete affermazioni di chi ci sta governando, quando parla all'estero e non in Italia. All'estero stranamente i nostri 'capi' sono sempre più sinceri, sarà che son costretti....
Queste le parole, in inglese e con traduzione italiana, del Presidente del Consiglio Mario Monti, a proposito dell'Euro, al Washington Post il 27 giugno u.s.: "If Italians become discouraged that their efforts aren’t helping, it could unleash “political forces which say ‘let European integration, let the euro, let this or that large country go to hell’, which would be a disaster for the whole of the European Union,” Monti said" ; "Se gli italiani si convincessero che i loro sforzi non sono serviti a niente, la maggioranza del consenso andrebbe "alle forze politiche che dicono: ’lasciamo l’integrazione, lasciamo l’euro e che questo o quell’altro paese se ne vadano al diavolo’. Se questo avvenisse, sarebbe una catastrofe per l’intera Unione Europea"- ha detto Monti".
Chiaro e tondo, il riferimento è a Berlusconi che ultimamente parla un giorno contro l'Euro e l'altro a favore; ma il messaggio è lanciato. Se gli italiani si accorgono... se si svela la trappola.... se hanno il coraggio di scegliere di sganciarsi.... Il nodo è tutto lì. Il timore della grande finanza plutocratica e reazionaria che manovra il professor Monti, traspare in tutta la sua grandiosa evidenza. Paura aumentata dalle ultime dichiarazioni di esponenti del governo della Finlandia, i quali hanno detto con molta chiarezza che la moneta Euro è una opzione di cui possono se vogliono, fare a meno; paura per i grandi prestiti che la Russia sta concedendo a Cipro presidente di turno della UE, a causa della esposizione fallimentare delle banche, con la conseguente arma di ricatto tanto temuta dai governanti della BCE; infine timore che il popolo italiano come quello irlandese e islandese e spagnolo e greco (anche se in Grecia la dilagante corruzione ha fatto sì che vincesse uno dei due partiti responsabili della tragedia del fallimento, come si vedrà da qui a pochi anni), si renda conto che l'Euro è moneta privata stampata da banche private convergenti nella BCE, la cui proprietà è nel pacchetto di maggioranza della Bank of England (e la Gran Bretagna conserva gelosamente la sua sterlina...). Una moneta privata stampata da privati e venduta agli stati non porterà mai altro che recessione, mentre l'Italia, ha scritto recentemente A.E.Pritchard  economista del Telegraph, potrebbe per la quantità del suo risparmio privato benissimo staccarsi dall'Euro, che crollerebbe, ma sopravvivere come Nazione attraverso una sana svalutazione ed il ricorso alla moneta di Stato, ossia la Lira.
Le banche nazionali sono da un ventennio quasi completamente privatizzate, era il passaggio essenziale che dovette precedere l'introduzione della moneta unica, supportata anche da noi da ambo i partiti che adesso continuano a sostenere il governo tecnico di Monti. Si possono però per i 'burattinaj' del professore temere contraccolpi: nessuno può garantire a costoro che qualche personaggio di caratura nazionale -non lo farà Grillo poiché è anche lui convenientemente stato zittito, non lo farà Di Pietro perchè ai poteri forti d'oltre oceano deve la sua carriera politica... ma non si sa mai...; non dirà niente la sinistra perchè è al soldo della grande finanza...- non sveli apertis verbis alle masse beote che si pàscono di grande fratello o tv spazzatura, che sono continuamente ingannati e presi per i fondelli  con attenzione e cura, facendo credere che la luna spunti dal pozzo.
Noi non caschiamo nella rete dei plutocrati e degli ottimati del dio denaro. Oggi chi vuole sapere, sa: sufficiente conoscere l'inglese e navigare in internet e attingere alle fonti ufficiali, il resto è manipolazione informativa globale, da un quindicennio a questa parte molto stringente. "Anche gli eletti saranno ingannati", aveva avvertito duemila anni fa Gesù, sottolineando che persino coloro che credono, per loro ruoli, di essere ben edotti, sono invischiati nel globale giuoco mistificatorio.  Bisogna però affermare che ogni tanto il Presidente Monti, da buon confratello di latomìe che egli vergognosamente ha rinnegato in pubblico mentre le frequenta in privato (sarebbe divertente rammentarglielo sotto le azzùrre volte), proferisce qualche frase sincera. Come quelle prima riportate.
Così egli e tutti noi che abbiamo comprensione di Luce, seguiamo Kipling, illuminato scrittore che suggerì ben più di quanto scrisse in fiabe e racconti, "Città, troni e potenze \ stanno, agli occhi del tempo \ a lungo quanto i fiori \ che tutti i giorni muoiono. \ Ma, come nuovi germogli \ sbocciano per nuovi uomini, \ da terra consunta sorgono \ di nuovo le città.... tanto che quando siamo \ sul punto di morire, \ buone ombre crediamo \ sia l'opera a non finire!"... "Shadow to shadow, well persuaded, saith, \ see how hour works endure!".
F.Gio

giovedì 2 agosto 2012

Arrivederci Ernest Borgnine, ovvero cosa significa essere Massone





L’otto luglio è transitato all’Oriente eterno, come si dice nel linguaggio iniziatico, l’attore Ernest Borgnine. Di origini italiane, il suo vero nome fu Ernesto Borgnino: i genitori erano piemontesi ed emiliani. Vincitore dell’Oscar come miglior attore nel 1956 con Marty, vita di un timido, era un caratterista indimenticabile: lo ricordiamo in film come I Gladiatori, Il giudizio universale, Barabba, Quella sporca dozzina, l’avventura del Poseidon  (del 1972), nella serie tv la casa nella prateria del 1974 e nel Gesù di Zeffirelli, dove svolge la parte del centurione. È morto a 95 anni, essendo nato a Hamden nel gennaio 1917.

Nessuno o pochissimi hanno ricordato che Borgnine è stato sin dagli inizi della sua carriera teatrale e cinematografica, iniziato alla Massoneria, e quanto egli credesse nella filosofia di vita da questa derivata. Era 33° grado del Rito Scozzese e appartenente al Rito di York, ma sempre entusiasta come un neofita, un eterno Apprendista.  Persone come lui sono un esempio. Abbiamo tradotto il seguente articolo, che è commovente testimonianza di ciò che vuol dire essere Frammassone, in tutto il mondo, intervento scritto nel 1990 dal Fratello Ernst e riportato da alcuni siti internet tematici in inglese.  Trascrivendolo speriamo di far cosa gradita a quanti, iniziati e profani, possano dilettarsi nel comprendere oltre il velo che cosa è veramente la Massoneria e ciò che significa esserne affiliati, rendendo unitamente omaggio al Fratello volato verso l’eterno del Tempo, con un fraterno triplice arrivederci.     (***)



Da bocca a orecchio

Del Fratello Ernest Borgnine, 33
 Membro della Abingdon Lodge 48, Virginia USA

Nel 1946, ho viaggiato con un amico fino a una piccola città chiamata Abingdon, Virginia, per vedere ciò che il Barter Theatre aveva da offrire. Non mi ha offerto nulla, se non  duro lavoro e alloggio. Il mio amico non accettò il lavoro che gli era stato offerto: dovevo stare un giorno: sono rimasto cinque anni. In quel tempo sono cresciuto per amare la città e tutto ciò che offriva.  Le persone, in particolare, erano semplicemente meravigliose.

Di tanto in tanto mi era assegnato di scendere al negozio e ottenere manifesti realizzati per gli spettacoli prossimi presso il Teatro Barter. Un giorno, parlando al proprietario del negozio di stampe, certo Elmo Vaughan, ho scoperto che apparteneva alla Loggia massonica locale, No. 48, in Abingdon. Mio padre era anche un massone ed era avanzato al trentesimo grado della Massoneria di Rito Scozzese, e ho detto ciò a Elmo. Era contento, e sentendo il suo piacere, gli ho chiesto se forse avrei potuto partecipare. Non disse nulla, continuando la sua opera, e poco dopo, ho preso i miei manifesti e andai.

La successiva volta che ho visto Elmo, gli ho chiesto di nuovo di entrare a far parte dell’Ordine Massonico – ancora una volta non ha detto nulla – e di nuovo il mio lavoro mi ha portato via. Diventammo buoni amici e, infine, un giorno passai di lì e di nuovo ho chiesto se potevo partecipare ai lavori tra i massoni. Immediatamente, ha tirato fuori una domanda e io l’ho compilata in fretta. Ho imparato più tardi, che in quei giorni, è dovuto chiedere tre volte.

Sono rimasto basito! Non solo avrei potuto essere il primo attore sempre nella Loggia No. 48, ma ho potuto solo immaginare la sorpresa di mio padre quando mi sarebbero arrivati i saluti  su di lui! Volevo solo fare una sorpresa mio padre e fui sorpreso quando, dopo che sono stato fatto Apprendista Ammesso, ho scoperto che dovevo ricordare tutto quello che è successo a me in quel caso e tornare e rispondere a domande sul tema! Fui assegnato ad un uomo, caro vecchio di circa 92 anni di età che, ho sentito, deve essere stato lì da quando la Loggia è nata. Era veramente della vecchia scuola e mi ha iniziato con la routine del piede a piede, ginocchio a ginocchio e bocca a orecchio di insegnamento.

Oltre a fare il mio lavoro per il Teatro Barter e un po’ di azione per cominciare,  andavo da quel caro Fratello per il mio lavoro massonico. Avrei voluto vagabondare su tutto su quelle belle colline e il lavoro, sul mio “Da dove sei tu venuto” e un giorno – oh, un bel giorno – mi trovavo piede a piede con mio Fratello e risposi ad ogni domanda perfettamente! Ero in estasi! Sono stato davvero felice e non vedevo l’ora di arrivare alla Loggia per mostrare la mia abilità come Apprendista. Dopo avermi calmato, il caro Fratello disse: “Hai fatto bene, ma non sono davvero solo la metà di ciò che hai iniziato?” Non potevo credere! Conoscevo il mio lavoro, cos’altro c’era? Ha detto “Non sarebbe meglio se sapessi tutte le domande anche tu?” Non potevo credere alle mie orecchie! Tutto ciò, e il duro lavoro è solo a metà? Lui gentilmente mi fece sedere piede a piede, ginocchio a ginocchio e bocca a orecchio e mi insegnò tutte le domande. Questo non fu facile, perché stavo quasi facendo il lavoro a memoria, ma con un ascolto attento e veramente applicandomi, ero ben presto in grado di fornire tutte le domande e risposte perfettamente!

La notte che mi trovavo di fronte alla Loggia ed è stato chiesto se erano pronti a rispondere alle domande di un Apprendista Ammesso, rispettosamente ho chiesto se potevo fare entrambe, domande e risposte. Mi è stato concesso quel che desideravo e in seguito ho scoperto che ero il secondo uomo nella mia Loggia ad aver mai fatto così! Sono veramente orgoglioso di questo e, non essendomi mai dimesso, sono ancora un socio in regola nella Abingdon Lodge No. 48.

Io racconto questa storia non per il merito che mi potrebbe guadagnare, ma per dirvi che imparare l’obbligo di Apprendista Ammesso mi ha insegnato una grande lezione in fatto di bene: che prima che io abbia mai a tentare di fare una parte avrei dovuto lavorare, provare, sentire, quasi vivere quella parte e sapere di che cosa sto parlando!     Come già avanzato nella vita massonica, ho scoperto che siamo un gruppo elitario di persone che credono in Dio, patria, famiglia e nei vicini. Lavoriamo duramente per aiutare il nostro prossimo, e attraverso la nostra opera di carità, come il supporto per i Centri per l’infanzia con disturbi del linguaggio, abbiamo potuto aiutare molti bambini che crescono buoni cittadini americani. Dobbiamo sempre essere orgogliosi dell’Ordine a cui apparteniamo. Ci sono casi in cui in tutto il mondo si trovano grandi uomini e tanti Fratelli che hanno aiutato il mondo intero! Ma  ci si nasconde la nostra luce sotto il moggio!

Recentemente ho partecipato ad una cena per un amico, e mi sono imbattuto in un Fratello che si è identificato a bassa voce. Ho chiesto perché parlava a bassa voce quando si parla di Massoneria, e improvvisamente mi resi conto che non era l’unico che lo avesse mai fatto.    Parlo a voce alta sulla Massoneria a tutti! Sono orgoglioso del fatto che io appartengo a una organizzazione che mi ha fatto una miglior americano, cristiano, marito e vicino al prossimo; è bastata un po ‘di autodeterminazione, andando piede a piede, ginocchio a ginocchio, e da bocca a orecchio!

Pubblicato su: http://www.ilcorrieredicatania.it/?p=1872

mercoledì 30 maggio 2012

Terremoto in val padana provocato da pozzi di petrolio? L'Università di Napoli pubblica una ricerca interessante...

Dopo i devastanti sismi dei giorni scorsi, i quali si susseguono, in pianura padana, nell'Emilia e sentiti in tutto il nord, molti si chiedono se l'evento è solo naturale o provocato da altre cause assai umane, ovvero le concessioni che il Governo italiano ha dato a compagnie petrolifere americane per estrarre petrolio e gas, addirittura col metodo detto del "ripompaggio", ossia facendo risalire il liquido mercé l'immisione di gas. A questo proposito qualche giorno fa il gruppo di studio coordinato dal prof.Franco Ortolani dell'Università di Napoli, direttore del Dipartimento di pianificazione del Territorio, ha pubblicato una interessante ricerca, resa di dominio universale sulla rete, che di seguito riportiamo, affinché il lettore si renda conto dei motivi secondo cui, per la scienza ufficiale (senza evocare Nostradamus o maghi bakù...) può verificarsi un evento così grave. Il passaggio nodale è quello in cui gli studiosi napoletani affermano: non si può dire che sia colpa degli scavi per cercare il petrolio, ma.... si deve vedere se... si deve indagare bene.... fuori dal prudente linguaggio accademico, chi vuol capire, capisce.
Sarebbe proprio il caso che, se ancora ve ne sono in giro nelle tv di regime, alcuni colleghi giornalisti, anche a rischio di essere licenziati, ne parlassero alle masse. Le quali ancora non sanno, ma prima o poi, in tempi di informazione globale, potrebbero comprendere.






Effetti locali causati dal sisma del 20 maggio 2012 nella Pianura Padana

Premessa
La notte dl 20 maggio 2012, verso le ore 0,4 del mattino, un evento sismico ha interessato una vasta area compresa
tra Ferrara, Bologna, Modena ed il corso del fiume Po causando seri danni e alcune vittime. Notevoli sono stati gli
effetti al suolo quali liquefazione di sabbie, con conseguenti abbassamenti e locali sollevamenti della superficie del
suolo, amplificazioni locali che hanno seriamente danneggiato edifici pubblici e privati e diverse strutture produttive.
Secondo i dati diffusi dall'INGV la magnitudo è stata stimata intono a 5,9 e la profondità ipocentrale intorno a 6
chilometri di profondità. Come avviene dopo la rottura principale il sottosuolo è stato interessato da centinaia di
eventi distribuiti tra qualche chilometro e oltre 20 chilometri di profondità in una porzione di crosta larga circa 20-25
chilometri e lunga circa 40 km.
In parte dell'area sono stati realizzati diversi pozzi profondi per ricerca di idrocarburi ed era stata avanzata una istanza
per la iniezione in profondità di metano.
Eventi sismici distruttivi precedenti risalgono ad alcuni secoli fa.
Gli scriventi sono stati particolarmente interessati dai diffusi ed eccezionali fenomeni attribuibili alle caratteristiche
stratigrafiche, geotecniche ed idrogeologiche dei sedimenti che costituiscono le prime decine di metri di sottosuolo.
Si ringrazia il collega Dott. Rino Conforti che ha fornito i dati di sue precedenti esperienze professionali che hanno
consentito di ricostruire le caratteristiche geologico-tecniche del substrato indagato con decine di sondaggi
geognostici e prove penetrometriche prima dell'evento sismico.
La presente nota preliminare si basa sui dati ricavati da numerose immagini e filmati resi pubblici in Internet, sui dati
sismologici pubblicati dall'INGV e sui dati di sottosuolo ricavate da varie pubblicazioni scientifiche. Le esperienze
multidisciplinari maturate sul campo nelle aree devastate da vari eventi sismici precedenti hanno consentito una
prima elaborazione dei dati finora resi disponibili.
La struttura profonda
I dati circa la struttura profonda dell'area sono tratti dalla pubblicazione di Toscani, Burrato, Di Bucci e Valensise,
2008, BSGI, dal titolo " Plio-Quaternary evolution of the northern Apennines thrust fronts (Bologna-Ferrara section,
Italy): seismotectonics implications." Viene evidenziata una tettonica crostale attiva che causa un accorciamento di
meno di 1 mm/anno in direzione N-S. In pratica il fronte della catena e del suo basamento è ancora interessato da
lieve spostamento in direzione perpendicolare al fronte stesso. Grazie ai dati di prospezioni petrolifere è stata
ricostruita la stratigrafia del sottosuolo. La copertura sedimentaria ha età compresa tra il Carbonifero inferiore ed il
Pleistocene e uno spessore complessivo variabile da circa 7 a circa 5 km. La copertura sedimentaria è intensamente
deformata così come il suo basamento. Dal punto di vista sismogenetico gli autori distinguono tre fasce subparallele al
fronte della catena con strutture profonde attive.

Figura 1: SSE, SSI, SSIN= zone sismogenetiche, tratte da Toscani et al., qui rinominate rispettivamente strutture
sismogenetiche esterne, intermedie ed interne. AE indica l'area epicentrale dell'evento del 20 maggio 2012; Il cerchio
rosso evidenzia l'ubicazione dell'ipocentro, le frecce nere perpendicolari indicano le prevalenti direzioni di
abbattimento di manufatti significativi; le righe nere punteggiate evidenziano le direzioni prevalenti delle rotture
registrate sulla superficie del suolo; FS schematizza la proiezione sulla superficie del suolo della probabile faglia
immergente verso sud (che interessa la copertura sedimentaria e il suo substrato precarbonifero) che ha originato
l'evento sismico. A-B e C-D sono le tracce di due sezioni profonde schematiche di seguito illustrate.

Figura 2: schema della struttura profonda. Gli spessori e le strutture principali sono indicativi. Il riquadro rosso
trasparente indicato con a evidenzia la posizione della faglia sismogenetica intorno a 6 km di profondità; il riquadro
giallo tarsparente b indica la parte di sottosuolo prevalentemente interessata dagli aftershocks.

Figura 3: schema della struttura profonda attraverso le strutture sismogenetiche. Gli spessori e le strutture principali
sono indicativi. Il riquadro rosso trasparente indicato con a evidenzia la posizione della faglia sismogenetica intorno a
6 km di profondità. La porzione di crosta indicata con b e delimitata dalla linea punteggiata blu è quella più interessata
dalle deformazioni e dagli aftershocks. S individua la parte dell'area epicentrale interessata da sollevamento sella
superficie del suolo.

Figura 4: schema tridimensionale della struttura profonda attraverso le strutture sismogenetiche. Gli spessori e le
strutture principali sono indicativi. Il riquadro rosso trasparente evidenzia la posizione della faglia sismogenetica
intorno a 6 km di profondità. Come si vede parte dell'area epicentrale è stata interessata da ricerche di idrocarburi con
pozzi profondi (PI). Risulta che sia stata presentata un'istanza per effettuare iniezioni di metano nei serbatoi profondi.

In base ai dati finora resi disponibili si evince che la faglia compressiva che originato l'evento del 20 maggio 2012 si
trova compresa tra le fasce con strutture sismogenetiche indicate con SSE e SSI. Allo stato attuale non si può definire a
quale delle due fasce essa appartenga.
La nostra è una interpretazione che può essere soggetta a modificazioni in base a dati successivamente resi noti.
Gli schemi proposto servono a rendere un'idea dell'articolazione della struttura profonda.
Come si vede la faglia sismogenetica è una parte di strutture attive tettonicamente come conseguenza dello
spostamento verso nord di circa 1mm/anno. Il sisma, pertanto, ha una chiara origine naturale tettonica.

Impatto delle attività di estrazione e "ripompaggio" di idrocarburi nelle zone con tettonica attiva
Come si vede nella figura 5 nelle aree interessate da faglie attive nel sottosuolo esistono numerosi pozzi profondi
finora eseguiti per ricerca di idrocarburi.
Come è noto sono in corso alcuni interventi di riimmissione di metano nelle rocce serbatoio di giacimenti ormai
esauriti. Tali interventi sono attuati in varie parti del mondo; talvolta sono vietati in quanto l'iniezione di fluidi in
pressione nel sottosuolo, come testimonia una ricca bibliografia scientifica internazionale, a luoghi può innescare
un'attività sismica di non elevata magnitudo. Non si intende mettere in relazione le iniezioni di fluidi nel sottosuolo o
comunque l'estrazione di idrocarburi con l'attività sismica di elevata magnitudo di chiara origine tettonica.
Crediamo che debba essere adeguatamente approfondito l'argomento, almeno, laddove sono in corso attività
estrattive e di probabile "reiniezione" di fluidi per favorire l'emungimento del petrolio, come nella Val d'Agri in
Basilicata, in aree caratterizzate da faglie sismogenetiche in grado di originare eventi di elevata magnitudo come
accaduto nel 1857.
Crediamo che vadano chiariti alcuni problemi, quali ad esempio, se l'estrazione di idrocarburi e la "reiniezione" di
fluidi in pressione in aree con faglie sismogenetiche capaci di scatenare eventi di elevata magnitudo con conseguenti
spostamenti verticali, orizzontali e rotazione di blocchi lapidei sia da vietare oppure, come accade attualmente, da
lasciare completamente libere.
Si deve inoltre fare chiarezza sull'incidenza che possono avere le "reiniezioni" di fluidi in pressione nelle rocce
serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una
mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all'impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo
stesso edificio pericolante?

Figura 5: Relazioni tra pozzi per ricerca di idrocarburi e tettonica attiva in parte dell'Appennino Emiliano. L'area
epicentrale dell'evento del 20 maggio 2012 è delimitata dalla cerchio blu all'interno della linea blu. I riquadri rossi
individuano le aree con tettonica attiva e faglie sismogenetiche secondo Toscani et al.

Figura 6: I pozzi per ricerca di idrocarburi nell'area epicentrale dell'evento del 20 maggio 2012.

Relazioni tra caratteristiche geologico-tecniche dei sedimenti superficiali ed effetti locali
Con la collaborazione del Dott. Geologo Rino Conforti sono state ricostruite le caratteristiche geologico-tecniche
generali della porzione superficiale dei sedimenti che costituiscono il substrato dell'area epicentrale.

Figura 7: Caratteristiche stratigrafiche generali dell'area epicentrale.

Figura 8: Schema delle deformazioni che interessano i sedimenti superficiali con scadenti caratteristiche geotecniche
durante il transito delle sollecitazioni sismiche che causano la liquefazione delle sabbie sature e la loro conseguente
"eruzione" attraverso le fratture.

Figura 9: Schema delle deformazioni che interessano i sedimenti superficiali con scadenti caratteristiche geotecniche
durante il transito delle sollecitazioni sismiche e impatto sulle costruzioni non idonee a resistere alle sollecitazioni
orizzontali.

Figura 10: esempio di deformazioni persistenti dopo il sisma: fratture e spostamenti verticali della superficie del suolo.

Al di sotto di alcuni metri superficiali costituiti dal suolo e da una copertura limoso-argillosa si rinviene un banco di
sabbie sciolte completamente sature di spessore variabile da circa 10 m ad oltre 15 m che sono state deposte in
seguito alle esondazioni oloceniche del fiume Po. Complessivamente si possono avere da circa 10 a circa 20 m di
sedimenti olocenici poggianti sul substrato del Pleistocene Superiore che generalmente ha caratteristiche geotecniche
migliori. In base agli effetti locali rilevabili dopo il sisma si deduce che la porzione di sedimenti olocenici è stata
significativamente deformata dal transito delle sollecitazioni sismiche lungo due direzioni di propagazione
preferenziale come illustrato nella figura 1. Le deformazioni, come solitamente avviene in sedimenti con simili
caratteristiche litologico-tecniche, sono correlabili con vere e proprie ondulazioni con propagazione secondo direzioni
successive e perpendicolari. La lunghezza d'onda può variare da meno di 10 m ad oltre 20 m. Tali deformazioni hanno
innescato consistenti fenomeni di liquefazione e conseguenti deformazioni persistenti nei terreni individuabili in
profonde fratture, sollevamenti ed abbassamenti decimetrici della superficie del suolo. Le deformazioni del suolo non
si sono esaurite con la fine del sisma ma possono continuare ad accentuarsi aggravando i dissesti dei manufatti.
La deformabilità dei sedimenti superficiali ha causato locali effetti di amplificazione delle sollecitazioni orizzontali sui
manufatti in elevazione e conseguenti problemi in quelli non antisismici.
I problemi causati da un substrato come quello che caratterizza il sottosuolo dell'area interessata dal sisma del 20
maggio 2012 sono agevolmente prevedibili con adeguate indagini geologico-tecniche e geotecniche.
I diffusi danni ai manufatti di tipo industriale evidenziano che si è verificata una significativa amplificazione locale e
che le strutture non erano state realizzate per resistere alle sollecitazioni alle quali sono state sottoposte.
Gli studi che saranno espletati in seguito consentiranno di approfondire alcuni significativi aspetti che riguardano la
sicurezza del territorio antropizzato ed urbanizzato in relazione agli eventi sismici.
Conclusioni
Il sisma di origine tettonica ha determinato significativi effetti locali di amplificazione non prevsiti in precedenza; ciò
ha causato ingenti danni ai manufatti.
I motivi tettonici crostali che caratterizzano l'area epicentrale del sisma del 20 maggio 2012 si trovano in
corrispondenza del margine sepolto dell'Appennino emiliano anche dove non si hanno precedenti storici di eventi
sismici. Considerando la spinta antropizzazione ed urbanizzazione dell'area va seriamente affrontato il problema
dell'adeguamento sismico di strutture pubbliche e private.
Gli studi in corso nel campo sperimentale costituito dall'area epicentrale forniranno nuove indicazioni tecniche
finalizzate ad adeguare e costruire nel modo più sicuro possibile.
Una considerazione di notevole interesse va fatta sull'impatto degli eventi sismici sulle tubazioni per estrazione di
idrocarburi in zone interessate da faglie attive e sull'impatto che può essere determinato dalla "iniezione" in pressione
di fluidi all'interno delle rocce serbatoio in zone con tettonica attiva.
Tali considerazioni vanno fatte con apporti scientifici indipendenti e qualificati, considerando l'importanza industriale
dei giacimenti di idrocarburi e l'importanza socio-economica delle risorse naturali di importanza strategica come le
acque sotterranee e superficiali nonchè la salute dei cittadini.
Finora non è mai stato affrontato in maniera trasparente e credibile questo problema.

Gruppo di studio coordinato da Franco Ortolani, Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II, Direttore del
Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio,
Dott. Geologo Valerio Buonomo, c/o Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, UNINA,
Ing. Gabriele Petroccelli, c/o Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, UNINA,
Dott.ssa Silvana Pagliuca, CNR -ISAFOM, Ercolano.
27 maggio 2012



venerdì 30 marzo 2012

Fidel Castro a Benedetto XVI: la liturgia della Messa è cambiata...


Fidel Castro a Benedetto XVI: la liturgia della Messa è cambiata...

Riguardo la storica visita che pochi giorni fa Sua Santità Benedetto XVI ha compiuto a Cuba, nell'ambito della quale ha ricevuto la visita del capo della 'revolucion' Fidel Castro, riportiamo la seguente notizia, molto interessante per quel che concerne la liturgia, tratta dal sito http://www.cantualeantonianum.com/2012/03/e-fidel-castro-disse-al-papa-come-e.html

 
Probabilmente in questi ultimi 50 anni il Lider della Rivoluzione cubana non deve essere andato spesso a Messa. Prova ne sia che, come riporta il Corriere Online, Castro pur anziano e malato ha voluto seguire in TV il viaggio del Pontefice e le sue celebrazioni, e la prima domanda rivolta da Fidel al Papa, durante il loro storico incontro, "ha riguardato i cambiamenti nella liturgia della Chiesa, che Castro ha trovato molto cambiata rispetto a quando era giovane". Ricordiamo che Castro ha studiato dai Gesuiti, e ha una madre e una sorella devotissime alla Vergine Maria. Qualcosa della Messa si ricordava.... Non è dato sapere, almeno per ora, cosa abbia risposto il Papa. Possiamo immaginare: "Ha ragione caro Fidel, ma tra le tante cose sto cercando di sistemare anche questa questione della liturgia, non si preoccupi. Beh parliamo ora un po' di diritti umani, le va?"....
Battute a parte, è invece molto significativo anche l'apprezzamento che Benedetto XVI ha fatto a proposito della propria veneranda età: ha un anno in meno dell'86enne ex Presidente cubano: «Sono anziano - ha detto Ratzinger - ma posso ancora fare il mio dovere». Non ha, insomma, nessuna intenzione di dimettersi, nè di mettersi in un angolo ad aspettare sorella morte.
Testo preso da: E Fidel Castro disse al Papa: "Come è cambiata la liturgia da quando ero giovane!" http://www.cantualeantonianum.com/2012/03/e-fidel-castro-disse-al-papa-come-e.html/lixzz1qcBFYvKi
http://www.cantualeantonianum.com/

In merito osserviamo:
evidentemente, dopo il suo ritiro dal potere per la malattia nel 2008, l'anziano leader, che pare trascorra le sue giornate da pensionato illustre leggendo e interrogandosi esistenzialmente (anche se la stampa cubana ha smentito seccamente quella italiana che cianciava di una plateale conversione al cattolicesimo di Fidel: ha giustamente fatto notare il p.Lombardi della Sala Stampa della S.Sede, che Castro in quanto battezzato, è già cattolico, anche se sullo stato attuale del suo credo lui solo sa...; inoltre, per chi non lo sapesse, Cuba è l'unico stato comunista in cui la Massoneria non solo non è mai stata bandita, ma anzi gode di autonomia e legittimità... ciò avrà pure un suo significato!), come molte altre persone ignote, cerca un senso a quella vita che vede in dirittura d'arrivo, rammentando come in un vecchio film i quadri della precedente esistenza: non ignorando di essere cresciuto in un ambiente e contesto, anche familiare, di intensa devozione cristiana, e quando la S.Messa era sempre celebrata in latino, da cui la meraviglia -anche furba, poiché Castro sa di certo degli sforzi che il Papa sta compiendo per riportare la liturgia latina in auge, non solo attraverso il motu proprio- per il mutare della forma della sacra funzione.
Il vecchio capo comunista è, politicamente, stato un nemico: ma oggi anche queste dicotomie cadono, sono da anni in disuso: e se Cuba è ancora una dittatura e i diritti umani debbono essere garantiti e rafforzati (pare che la Chiesa, sotto l'aspetto politico, stia preparando il terreno perché, caduto il castrismo, nasca un partito democristiano monolitico, come fu in Italia dopo la fine del fascismo: non sarebbe male, anzi...!), non si può negare una certa simpatia per colui il quale, violento e ribelle in gioventù al governo filoamericano di Fulgencio Batista, celebre per l'arringa (echeggiante quella mussoliniana alla condanna del 1912) al processo per l'assalto alla caserma Moncada, ora comprende, forse, i suoi torti ed ha ancora la possibilità di gettarsi a' piedi della Vergine Madre, che senza verun dubbio lo accoglierà nel suo magnanimo perdono. Gesù assolse l'adultera, come non potrebbe accogliere anche colui che molti delitti ha commesso, ma si presenta, se ciò accadrà, quale penitente, nel proprio cuore? E ricordiamo sempre la corona del S.Rosario donata dal Beato Papa Giovanni XXIII alla figlia del Presidente dell'URSS Nikita Kruscev (la quale ancora la serba), i cui semi furono fecondi.
Dunque, al bando le idee del passato: solo il Libro Sacro, il pentalfa, la Croce e la Stella di Myriam rimangono, non si sa mai. La preghiera è fondamentale. "Dominus pascit me: nihil mihi deest...Etsi incédam in valle tenebròsa, non timèbo mala, quia tu mecum est" (Ps.22)
F.Gio

martedì 21 febbraio 2012

Lettera di M.Theodorakis: "esiste un complotto internazionale per cancellare la Grecia!"... ma la Germania, non è uno stato sovrano!






Troviamo sul sito Comedonchisciotte( http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9904 ) e pubblichiamo, una bella lettera, densa di dignità, del celebre compositore greco Mikis Theodorakis, in prima linea contro l'oppressione dell'usurocrazia euroatlantica che tenta di strangolare il fiero popolo greco. Siamo contenti che i greci abbiano l'ottantasettennte Theodorakis: lo ricordiamo ardente in un concerto nel 1988 al teatro Metropolitan di Catania, così come è oggi in prima linea a favore della gente. Un combattente, la cui 'razza' in Italia senbra estinta.

Non meno interessante il seguente video ( http://www.youtube.com/watch?v=4d9i2RqAfhM )laddove viene spiegato chiaramente che lo stato di Germania, secondo un accordo segreto da poco reso pubblico, non è sovrano ma ancora soggetto, nei media e nella politica finanziaria, alle potenze vincitrici della II guerra mondiale (tranne la Russia), fino al 2099. Ciò spiega molte cose.

Potremmo giurarci che sia l'eroico Giappone, che l'Italia ("un Paese a sovranità limitata", ripeteva spesso la buonanima del fu Presidente Cossiga, che di queste cose ne sapeva abbastanza...) hanno un trattato-capestro simile. Meditazione....

Infine, in incitamento ed omaggio alla immensa cultura ellenica, che è la nostra anche in quanto Siciliani, un breve video dal film "Zorba il greco", con l'indimenticato Anthony Quinn, che balla la celebre danza scritta dal Maestro Theodorakis (il film è tratto dall'omonimo romanzo di Kazantzakis, anch'egli un libero pensatore).




ESISTE UN COMPLOTTO INTERNAZIONALE CHE HA L’OBIETTIVO DI CANCELLARE IL MIO PAESE

DI MIKIS THEODORAKIS


Esiste un complotto internazionale che ha l'obiettivo di cancellare il mio paese. E’ iniziato nel 1975 opponendosi alla civiltà neo-greca, è continuato con la distorsione sistematica della nostra storia contemporanea e della nostra identità culturale e adesso sta cercando di cancellarci anche materialmente con la mancanza di lavoro, la fame e la miseria.Se il popolo greco non prende la situazione in mano per ostacolarlo, il pericolo della sparizione della Grecia è reale. Io lo colloco entro i prossimi 10 anni.
Di noi, resterà solo la memoria della nostra civiltà e delle nostre battaglie per la libertà.
Fino al 2009 il problema economico non era grave. Le grandi ferite della nostra economia erano la spesa esagerata per la difesa del paese e la corruzione di una parte dei politici e dei giornalisti. Per queste due ferite, però, erano corresponsabili anche dei paesi stranieri. Come la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti che guadagnavano miliardi di euro da noi con la vendita annuale di materiale bellico. Questa emorragia continua ci metteva in ginocchio e non ci permetteva di crescere mentre offriva grandi ricchezze ai paesi stranieri. Lo stesso succedeva con il problema della corruzione. La società tedesca Siemens manteneva un dipartimento che si occupava della corruzione dei nostri politici, per poter piazzare meglio i suoi prodotti nel mercato greco. Di conseguenza, il popolo greco è stato vittima di questo duetto di ladri, Greci e Tedeschi, che si arricchivano sulle sue spalle.
È evidente che queste due ferite potevano essere evitate se i due partiti al potere (filo americani) non avessero raccolto tra le loro fila elementi corrotti, i quali, per coprire l’emorragia di ricchezze (prodotte dal lavoro del popolo greco) verso le casse di paesi stranieri, hanno sottoscritto prestiti esagerati, con il risultato che il debito pubblico è aumentato fino a 300 miliardi di euro, cioè il 130% del Pil.
Con questo sistema, le forze straniere di cui ho detto sopra, guadagnavano il doppio. Dalla vendita di armi e dei loro prodotti, prima; dai tassi d’interesse dei capitali prestati ai vari governi (e non al popolo), dopo. Perché come abbiamo visto, il popolo è la vittima principale in ambedue i casi. Un esempio solo vi convincerà. I tassi d’interesse di un prestito di 1 miliardo di dollari che contrasse Andreas Papandreou nel 1986 dalla Francia, sono diventati 54 miliardi di euro e sono stati finalmente saldati nel…2010!Il Sig. Juncker ha dichiarato un anno fa, che aveva notato questa grande emorragia di denaro dalla Grecia a causa di spese enormi (ed obbligatorie) per l’acquisto di vari armamenti dalla Germania e dalla Francia. Aveva capito che i nostri venditori ci portavano direttamente ad una catastrofe sicura ma ha confessato pubblicamente che non ha reagito minimamente, per non colpire gli interessi dei suoi paesi amici!
Nel 2008 c’è stata la grande crisi economica in Europa. Era normale che ne risentisse anche l’economia greca. Il livello di vita, abbastanza alto (eravamo tra i 30 paesi più ricchi del mondo), rimase invariato. C’è stata, però, la crescita del debito pubblico. Ma il debito pubblico non porta obbligatoriamente alla crisi economica. I debiti dei grandi paesi come gli USA e la Germania, si contano in tris miliardi di euro. Il problema era la crescita economica e la produzione. Per questo motivo furono contratti prestiti dalle grandi banche con tasso fino al 5%. In questa esatta posizione ci trovavamo nel 2009, fino a quando in novembre è diventato primo ministro Georges Papandreou. Per farvi capire cosa ne pensa oggi il popolo greco della sua politica catastrofica, bastano questi due numeri: alle elezioni del 2009 il partito socialista ha preso il 44% dei voti. Oggi le proiezioni lo portano al 6%.
Papandreou avrebbe potuto affrontare la crisi economica (che rispecchiava quella europea) con prestiti dalle banche straniere con il tasso abituale, cioè sotto il 5%. Se avesse fatto questo, non ci sarebbe stato alcun problema per il nostro paese. Anzi, sarebbe successo l’incontrario perché eravamo in una fase di crescita economica.Papandreou, però, aveva iniziato il suo complotto contro il proprio popolo dall’estate del 2009, quando si è incontrato segretamente con il Sig. Strauss Kahn per portare la Grecia sotto l’ombrello del FMI (Fondo Monetario Internazionale). La notizia di questo incontro è stata resa pubblica direttamente dal Presidente del FMI.
Per passare sotto il controllo del FMI, bisognava stravolgere la situazione economica reale del nostro paese e permettere l’innalzamento dei tassi d’interesse sui prestiti. Questa operazione meschina è iniziata con l’aumento “falso” del debito interno, dal 9,2% al 15%. Per questa operazione criminale, il Pm Peponis, ha chiesto 20 giorni fa, il rinvio a giudizio per Papandreou e Papakostantinou (Ministro dell’economia). Ha seguito la campagna sistematica in Europa di Papandreou e del Ministro dell’economia che è durata 5 mesi, per convincere gli europei che la Grecia è un Titanic pronto per andare a fondo, che i greci sono corrotti, pigri e di conseguenza incapaci di affrontare i problemi del paese. Dopo ogni loro dichiarazione, i tassi d’interesse salivano, al punto di non poter ottenere alcun prestito e di conseguenza il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea hanno preso la forma dei nostri salvatori, mentre nella realtà era l’inizio della nostra morte.
Nel Maggio del 2010 è stato firmato da un solo Ministro il famoso primo accordo di salvataggio. Il diritto greco, in questi casi, esige, per un accordo così importante, il voto favorevole di almeno tre quinti del parlamento. Quel primo accordo è dunque illegale. La troika che oggi governa in Grecia, agisce in modo completamente illegale. Non solo per il diritto greco ma anche per quello europeo.
Dal quel momento fino ad oggi, se i gradini che portano alla nostra morte sono venti, siamo già scesi più della metà. Immaginate che con questo secondo accordo, per la nostra “salvezza”, offriamo a questi signori la nostra integrità nazionale e i nostri beni pubblici. Cioè Porti, Aeroporti, Autostrade, Elettricità, Acqua, ricchezze minerali ecc. ecc. ecc. i nostri, inoltre, monumenti nazionali come l’Acropolis, Delfi, Olympia, Epidauro ecc. ecc. ecc.; perché con questi accordi abbiamo rinunciato ad eventuali ricorsi.
La produzione si è fermata, la disoccupazione è salita al 20%, hanno chiuso 80.000 negozi, migliaia di piccole fabbriche e centinaia di industrie. In totale hanno chiuso 432.000 imprese. Decine di migliaia di giovani laureati lasciano il paese che ogni giorno si immerge in un buio medioevale. Migliaia di cittadini ex benestanti, cercano nei cassonetti della spazzatura e dormono per strada. Intanto si dice che siamo vivi grazie alla generosità dei nostri “salvatori”, dell’Europa, delle banche e del Fondo Monetario Internazionale. In realtà, ogni pacchetto di decine di miliardi di aiuti destinato alla Grecia torna per intero indietro sotto forma di nuovi incredibili tassi d’interesse.
E siccome c’è bisogno di continuare a far funzionale lo stato, gli ospedali, le scuole ecc., la troika carica di extra tasse (assolutamente nuove) gli strati più deboli della società e li porta direttamente alla fame. Un'analoga situazione di fame generalizzata l’avemmo all’inizio dell’occupazione nazista nel 1941, con 300.000 morti in 6 mesi. Adesso rivediamo la stessa situazione. Se si pensa che l’occupazione nazista ci è costata 1 milione di morti e la distruzione totale del nostro paese, com’è possibile per noi greci accettare le minacce della sig.ra Merkel e l’intenzione dei tedeschi di installare un nuovo gaulaighter… e questa volta con la cravatta…
E per dimostrare quant’è ricca la Grecia e quanto lavoratori sono i greci, che sono coscienti del Obbligo di Libertà e dell’amore verso la propria patria, c'è l'esempio di come si reagì all'occupazione nazista dal 1941 all’Ottobre del 1944. Quando le SS e la fame uccidevano 1 milione di persone e la Vermacht distruggeva sistematicamente il paese, derubando la produzione agricola e l’oro dalle banche greche, i greci hanno fondato il movimento di solidarietà nazionale che ha sfamato la popolazione ed hanno creato un esercito di 100.000 partigiani che ha costretto i tedeschi ad essere presenti in modo continuo con 200.000 soldati. Contemporaneamente, i greci, grazie al proprio lavoro, sono riusciti non solo a sopravvivere ma a sviluppare, sotto condizioni di occupazione, l’arte neo greca, soprattutto la letteratura e la musica.
La Grecia scelse la via del sacrificio per la libertà e la sopravvivenza. Anche allora ci colpirono senza ragione e noi rispondemmo con la Solidarietà e la Resistenza, e siamo riusciti a vincere. La stessa cosa che dobbiamo fare anche adesso con la certezza che il vincitore finale sarà il popolo greco. Questo messaggio mando alla Sig.ra Merkel ed al Sig. Schäuble, dichiarando che rimango sempre amico del Popolo Tedesco ed ammiratore del suo grande contributo alla Scienza, la Filosofia, l’Arte e soprattutto alla Musica! E forse, la miglior dimostrazione di questo è che tutto il mio lavoro musicale a livello mondiale, l’ho affidato a 2 grandi editori tedeschi “Schott” e “Breitkopf” con cui ho un’ottima collaborazione.
Minacciano di mandarci via dall’Europa. Ma se l’Europa non ci vuole 1 volta, noi, questa Europa di Merkel e Sarkozy, non la vogliamo 10 volte.
Oggi è domenica 12 Febbraio. Mi sto preparando per prendere parte con Manolis Glezos, l’eroe che ha tirato giù la svastica dall’Acropolis, dando così il segnale per l’inizio non solo della resistenza greca ma di quella europea contro Hitler. Le strade e le nostre piazze si riempiranno di centinaia di migliaia di cittadini che esprimeranno la propria rabbia contro il governo e la troika. Ho sentito ieri il nostro Primo ministro – banchiere, rivolgendosi al popolo greco, dire che “siamo arrivati all’ora zero”. Chi, però, ci ha portati all’ora ZERO in due anni? Le stesse persone che invece di trovarsi in prigione, ricattano i parlamentari per firmare il nuovo accordo, peggio del primo, che sarà applicato dalle stesse persone con gli stessi metodi che ci hanno portato all’ora ZERO! Perché? Perché questo ordina l’FMI e l’Eurogroup, ricattandoci che se non obbediremo ci sarà il fallimento…
Stiamo assistendo al teatro della paranoia. Tutti questi signori, che in sostanza ci odiano (greci e stranieri) e che sono gli unici responsabili della situazione drammatica alla quale hanno portato il paese, minacciano, ricattano, ordinano con l’unico scopo di continuare la loro opera distruttiva, cioè di portarci sotto l’ora ZERO, fino alla nostra sparizione definitiva.
Siamo sopravvissuti nei secoli, in condizioni molto difficili ed è certo che se ci porteranno con la forza, con la violenza, al penultimo gradino prima della nostra morte, i Greci, non solo sopravvivranno ma rinasceranno. In questo momento presto tutte le mie forze all’unione dinamica del popolo greco. Sto cercando di convincerlo che la Troika e l’FMI non sono una strada senso unico. Che esistono anche altre soluzioni. Guardare anche verso la Russia per una collaborazione economica, per lo sfruttamento delle nostre ricchezze minerarie, con condizioni diverse, a favore dei nostri interessi.
Per quanto riguarda l’Europa, propongo di interrompere l’acquisto di armamenti dalla Germania e dalla Francia. E dobbiamo fare tutto il possibile per prendere i nostri soldi, che la Germania ancora non ha saldato dal periodo della guerra. Tale somma ad oggi è quasi 500 miliardi di euro!!!
L’unica forza che può realizzare questi cambiamenti rivoluzionari è il popolo greco, unito in un enorme Fronte di Resistenza e Solidarietà, per mandare via la troika (FMI e Banche) dal paese. Nel frattempo devono essere considerati nulli tutti gli accordi illegali (prestiti, tassi d’interesse, tasse, svendita del paese ecc.). naturalmente, i loro collaboratori greci, che sono già condannati nella coscienza popolare come traditori, devono essere puniti.
Per l’Unione di tutto il Popolo stò dedicando tutte le mie energie e credo che alla fine ce la faremo. Ho fatto la guerra con le armi in mano contro l’occupazione nazista. Ho conosciuto i sotterranei della Gestapo. Sono stato condannato a morte dai Tedeschi e sono vivo per miracolo. Nel 1967 ho fondato il PAM, la prima organizzazione di resistenza contro i colonnelli. Ho agito nell’illegalità contro la dittatura. Sono stato arrestato ed imprigionato nel “mattatoio” della dittatura. Alla fine sono sopravvissuto e sono ancora qui.
Oggi ho 87 anni ed è molto probabile che non riuscirò a vedere la salvezza della mia amata patria. Ma morirò con la mia coscienza tranquilla, perché continuo a fare le mie battaglie per gli ideali della Libertà e del Diritto fino alla fine.


Mikis Theodorakis*


* Mikis Theodorakis è un compositore greco, famoso anche per il suo impegno nella vita politica del suo paese.Durante la dittatura militare dei colonnelli (1967-1974) viene imprigionato e torturato, mentre la sua musica viene proibita. Scrive in quel periodo, canzoni tratte da poesie del patriota greco Alexandros Panagulis.Punto di riferimento per l’opinione pubblica di sinistra, al ritorno della democrazia in Grecia, quando il governo socialista guidato da Andreas Papandreou si trova al centro di alcuni scandali di corruzione, Theodorakis per qualche tempo si schiera con il centro-destra, riconciliandosi con la sinistra soltanto dopo l’uscita di scena di Papandreu (Wikipedia). Lettera scritta il 12 febbraio, poco prima che anche lui subisse la reazione da parte delle forze di polizia schierate in difesa di un parlamento pronto a varare norme penalizzanti per l’economia greca e per i cittadini, specie per le fasce più deboli.


venerdì 17 febbraio 2012

La Grecia in miseria… perché l’Italia, forse, non finirà così: c’è la Chiesa…








La Grecia in miseria… perché l’Italia, forse, non finirà così: c’è la Chiesa…
 
 
Dopo l’ultima votazione del Parlamento greco, è evidente che quella nazione, da noi sin dal ginnasio liceo ammirata quale il fulcro della democrazia nell’Occidente come lo concepiamo, si avvia ad uno dei suoi –non infrequenti, nel corso degli ultimi secoli- periodi di decadimento economico e fors’anche etico: ciò che tuttavolta colpisce è che tale condanna viene dalla plutocrazia bancaria dell’Europa falsamente tecnocrate e governata dai banchieri privati, in combutta con quelli d’oltre oceano, onde soffocare con l’usurocrazia (questi i termini giusti, nella visione di Ezra Pound) i popoli che non si sottomettono ai dettami di coloro che detengono il potere di battere moneta (privata, come oramai tutti sanno), quindi di affamare i popoli.
L’Italia è sulla medesima scia della Grecia, anzi è già ‘tecnicamente’ governata in tal senso dal professor Monti: a questo proposito dobbiamo rendere pubblica lode a Gioele Magaldi, frammassone del GOD (vedi sito), il quale avendo sollevato pubblicamente la questione, ha implicitamente costretto l’attuale Premier a rispondere in modo assolutamente ridicolo ed indegno di un iniziato, alle domande della giornalista che gliene chiedeva conto. Se tanto ci da tanto, è davvero triste notare come abbiano gettato la maschera i partiti della falsa maggioranza ed opposizione, entrambi sodali nel sostenere il governo ‘semitecnico’, evidentemente per meri motivi d’interesse privato. Il respingimento delle ultime autorizzazioni all’arresto da parte di parlamentari del PD e del PDL corona il quadro.
Scriveva Plotino a proposito di libertà e libero arbitrio: "Diventa perciò sempre più evidente che è libero ciò che è immateriale e che ad esso si deve far risalire il libero arbitrio, e che in esso consiste la volontà, la quale è la vera sovrana e rimane in se stessa anche quando essa ordini, per necessità, azioni esteriori. Tutto ciò che deriva da essa e per essa è libero arbitrio, sia che la volontà si volga al di fuori o resti in se stessa: ciò che essa stessa vuole ed opera senza impedimento, questo è anzitutto il libero arbitrio" (Enneadi VI, 8,6).
Il grande filosofo viveva nella Roma già cristianeggiante, e sebbene avesse di certo intuito la forza dominante dell’incipiente messaggio dell’Unto crocifisso, non ne fa cenno: a piene mani attinsero alla sua fonte successivamente i cosiddetti ‘padri della Chiesa’. Eppure Plotino si esprime con una chiarezza affatto rara in questo contesto. Libertà è innanzitutto immaterialità, interiore ma anche esteriore, senza ostacoli. Una catarsi della coscienza, di cui non già le masse, ma forse i pochi sono capaci: quei pochi che nondimeno sono destinati a guida delle genti. Lo capiranno i grandi filosofi cristiani dei secoli successivi.
Il motivo per cui l’Italia, che ha una civiltà erede dell’impero Romano quindi altrettanto luminosa e gloriosa come quelle della Grecia, non finirà (forse) nella guerra civile come nelle città e nei paesi dell’Ellade, è che (per disgrazia o per fortuna) essa è da duemila anni sede del papato. E’ la ‘casa’ del Papa. Ed a casa del Papa, di guerre civili non se ne fanno o se ne fanno il meno possibile. L’Italia, beninteso. Perché la ‘casa del Papa’ è sempre stata l’Italia centrale: il nord, il meridione e la speciale Sicilia, hanno sempre avuto una storia diversa. Si pensi al Machiavelli che dipinge con tinte colorite il Duca Valentino. Egli mirava alla unificazione degli antichi domini della Chiesa. Lo stesso Conte di Cavour, primo ministro dello stato unitario italiano, è noto avesse in animo l’unificazione del centro nord e non già del sud, che dovette accettare per l’imposizione di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II, due affascinanti ‘masnadieri’.
Quindi, forse, poiché in Italia c’è la Santa Sede, a Roma la città eterna, di martiri di santi e di imperatori, la città di antiche memorie, la crisi come è stato detto, anzi la recessione, potrà durare decenni, ma interverrà in caso di necessità (e con la potenza economico-politica che sa utilizzare quando serve) la longa manus del Vaticano a calmare, anche se provvisoriamente, le agitate acque dell’oramai tracimante irritazione del popolo. Anche se ultimamente tra le truppe della Chiesa si contano più figure mediocri che prestigiose: se il contrapasso ‘laico’ è il ‘non massone’ professor Mario Monti, abbiamo il riscontro che l’anello piscatorio ha ed avrà ancora un suo peso. Del resto, non circola voce (tra i cosiddetti complottisti, certo), che l’attuale Pontefice S.S.Benedetto XVI sia un alto iniziato agli Illuminati di Baviera, forse un discendente dei Merovingi, il cui simbolo era l’Orso (che è presente nello scudo papale)?
E’ un bene, è un male? Ciò poco cale. E’ vantaggioso quel che meno nuoce. E poi, il libro di riferimento, Volume della Legge Sacra, è sempre la Bibbia.

Con le parole di Ch.Trenet: "Que reste t-il des nos amours"... e di Jean Gabin: "Je sais... que je ne saurais jamais"...


F.Gio.


Nelle immagini (scattate da noi): Roma, piazza San Pietro, 28 dicembre 2011; Roma, tomba dello scultore Andrea Bregno (1506), con simbologia massonica, basilica di S.Maria sopra Minerva.







giovedì 16 febbraio 2012

A Roma città eterna si è presentato ufficialmente il movimento culturale "Alienismo": radici siciliane, visione mondiale






















A Roma città eterna si è presentato ufficialmente il movimento culturale "Alienismo": radici siciliane, visione mondiale
In una Roma innevata e tra le coltri di ghiaccio che hanno ricoperto la Capitale (Villa Borghese era davvero uno spettacolo: ma le strade furono adeguatamente spazzate), si è svolta il 12 febbrajo u.s. la manifestazione "Viaggio tra le vie dell'Arte", patrocinata dalla Società Umanitaria ospitante, ed organizzata dall'Associazione Akkuaria, Artisti e Creativi, AICS. L'anima di tutto è come sempre Vera Ambra, autentico vulcano di idee, che ha fortemente voluto l'iniziativa. Nell'ambito della quale si è presentata l'edizione 2012 del premio letterario che il comune di Butera intotola a Fortunato Pasqualino, organizzato da Akkuaria, ed il nuovo movimento culturale denominato Alienismo (vedi al link http://www.alienismo.it/vera_ambra_note.htm ). Di seguito riportiamo il testo dell'intervento dello scrittore e giornalista Francesco Giordano, tra i fondatori del movimento:
Intervento di Francesco Giordano alla Società Umanitaria, Roma, nell'ambito della manifestazione Viaggio tra le vie dell'Arte
Mi sia consentito, nel profferire alcune parole, rendere inizialmente pubblico elogio alla Società Umanitaria, che si degna di ospitare la nostra rassegna culturale: è per me motivo di particolare orgoglio parlare qui nella città eterna e nella sede di tale antica e prestigiosa associazione, la quale -come molti sapranno- nasce alla fine del XIX secolo, per volontà dell'ebreo Mosé Loria che, dopo aver fatto fortuna in Egitto, decise di investire il suo cospicuo patrimonio a pro degli ultimi e degli indigenti, fondando a Milano la Società Umanitaria. Alla cui crescita e sviluppo, nel corso del XX secolo, hanno collaborato nomi illustri, da Arturo Toscanini a Victor De Sabata a Maria Montessori, sino alla rinascita nel dopoguerra ad opera di quella figura fulgida di democratico integerrimo che fu Riccardo Bauer, il ricostruttore dell'Umanitaria in tempi difficili. Per noi la Società Umanitaria, qui sapientemente diretta dalla dottoresa Elena Cordaro ed a livello nazionale del professor Amos Nannini, è un pentalfa di Luce per gli ultimi che è guida e segno di Libertà, di Eguaglianza e soprattutto di Fraternità universale dei popoli.
Perciò singolarmente e come Associazione Akkuaria, siamo felici d'esser qui!
Se da una parte la ricerca della forma, in Poesia, è il senso di tutte le cose "De sensu rerum", affermava il grandissimo filosofo calabro Tommaso Campanella in una sua celebre opera, dall'altra ciò si scontra còll'alienazione che nel vissuto quotidiano di oggi, si coglie nell'essere umano, non più alla mercé dell'Elemento, ma brìcciola di se stesso. Non più amato verso l'Amato, ma alterato da Lui, quindi senza un luogo. "Amo il mio Amato e il mio Amato è mio", dice un noto verso del Cantico dei Cantici. Non è più purtroppo così, o lo è per pochi. Occorre quindi ri-costruire, questo può essere un grande insegnamento della Storia, non solo delle pietre, degli insigni monumenti che ci circondano, in gran parte lasciati a noi figli d'Italia, dall'impero romano. Il senso del possesso è alienante e però irresistibile, come la massima fusione.
Ma ricostruire si può nella magìa del nulla? Nel verticale ascetismo, che è una ascesa, dell'Essere verso l'intimo, il sublime Sé? Già il poeta e sacerdote Antonio Corsaro, nel suo movimento verticalista, ponendosi sulla scia di Valéry, aveva tentato, e con successo, tale scalata; qui la si rivede e la si pronuncia ex novo, con parole (la Parola che crea, che è nihil in ex nihilo) sussurrate quasi, disgregate e ricomposte di repente. Per cui vi è l'Alienismo.
Gesù fu il primo e l'ultimo degli Alienisti, si potrebbe dire: ebreo secondo la legge ed anche illuminato da quell'Amore che ha creato il Cristianesimo in cui molti di noi si riconoscono: "Voi chi dite che io sia?", afferma nel Vangelo: è una 'provocazione alienista'... come quando i suoi parenti lo indicano per màtto, poiché egli esce dagli schemi del fariseismo e va verso gli ultimi... Non è senza significato che noi qui discettiamo di Alienismo a Roma: nella Roma che fu dei Cesari, ma anche -passi il lecito campanilismo- dei catanesi che la elessero a capitale ideale, catanesi illustri, scrittori quali Giuseppe Villaroel ed Ercole Patti (forse ultimamente poco rammentati), i quali pure possono essere noverati fra i precursori del nostro movimento.
Alienismo che in quanto movimento d'Arte, di cultura in senso onnicomprensivo, accoglie ed avvolge come spirale ascendente ogni forma di sapere e di filosofìa intima e slanciata verso la Luce infinita. Alienismo il quale, se può tenere conto delle riflessioni dello scrittore Fortunato Pasqualino ("Semel in anno licet insanire: qualche volta nella vita bisognerebbe concedersi un po' di gaio folleggiamento ogni giorno. Lo raccomandano taluni psicologi: delirate, alienatevi, e sarete salvi; o, se non altro, sarete meno depressi, meno angosciati, meno soli. Si riscopre così la funzione terapeutica e liberatrice della dilettevole follia"), nel medesimo tempo le sublima volgendo, come usava dirsi un tempo, il cuore oltre l'ostacolo, di là da quelle colonne d'Eracle, varcate le quali o si intravvede il mistico Triangolo con le lettere della lingua universale oppure, come le ali di Icaro, si finisce senza rimedio nelle tenebre.
Così il grande poeta e sacerdote Antonio Corsaro, che consideriamo con gli altri artisti il 'padre nobile' dell'Alienismo, lui che dal mondo di lassù sicuramente ci guarda e coll'enigmatico sorriso che lo caratterizzava, benignamente ammicca, scriveva in una sua lirica: "Ogni speranza finisce \ tra vita e morte \ ogni apparenza delude \ sul punto di finire. \\ Sono un cerchio una retta una curva? \ Ogni linea si dissolve \ tra fuoco e cenere \ scintillando morendo \ con esperte apparenze. \\ In una ferita dello spazio \ incarnata parola \ in una ferita del tempo \ la parola incarnata svanisce..." Era un alienista ante litteram, un cercatore del divino, un seguace del tempo senza limiti, innamorato della Luce: "Nato tra le rocce, vissuto lungo il mare, delirante \ come una nuvola di vento, \ nato dal dolore, vissuto tra le sciare, ansioso \ come un'onda lunare, \ ... resto ancorato, tra lo spercchio delle acque e le scogliere, \ a un porto d'amore"
Forse ognuno di noi ha necessità di raggiungere quel porto di cui troppo sovente, negli ultimi tempi, si rùppero le gòmene. Ancorati bisogna, e se è necessario legati come Ulisse all'albero di maestra, a sentire il canto delle Sirene senza cedere alle loro lusinghe: follìa? Alienazione? E' il porto d'amore.
Quel che accadrà al movimento degli Alienisti è scritto fra le pietre, il mare e il cielo terso del millennio corrente. La loro bussola è l'Amore (Roma letta al contrario, è Amor...). Ciò che turbina nei loro cuori, è il segreto della forza che tutti li anima in un mistico segno, in arcana unità.
Francesco Giordano
 
Nelle foto: Villa Borghese innevata, Vera Ambra ed il manifesto dell'Alienismo; foto di gruppo degli "Alienisti ed Akkuariani": da sin. a dx, Vera Ambra, Giuseppe Lucca, Francesco Giordano, Sergio De Angelis, Maria Tripoli, Antonella Salamone, Claudio Cerronis

venerdì 3 febbraio 2012

Viaggio tra le vie dell'Arte 2012: a Roma il 12 febbraio si presenta il movimento 'Alienismo'



VIAGGIO TRA LE VIE DELL'ARTE

L'11 e 12 febbraio 2012 a Roma, presso la sede della Società Umanitaria, in via U. Aldrovandi 16, si svolgerà la dodicesima edizione di Viaggio tra le vie dell'Arte. Dunque un altro traguardo importante che già si preannuncia ricco di novità e sorprese.I lavori del convegno inizieranno alle ore 16 di sabato 11 febbraio e proseguiranno a partire dalle 9,30 per tutto il giorno domenica 12 febbraio.




PROGRAMMA

11 Febbraio dalle ore 16.00 -20.00
Benvenuto e saluti della dott.ssa Elena Cordaro
Responsabile della sede di Roma della Società Umanitaria
Apertura della mostra "Intreccio di emozioni" di Luigi Marocco
E-book la nuova editoria del futuro Presentazione del progetto di editoria digitale
con Vittorio Frau, Paolo Tortorici e Giovanni Tomei
Fantasy Way alla riscoperta del fantastico - presentazione del progetto editoriale dedicato al mondo del fantastico, a cura di Antonella Salamone e Savio Pagano

"Concatenazione di complicate coincidenze" incontro con Claudio Cerronis

“Un animale per amico” Progetti di Attività Assistite con gli Animali e di Pet-therapy
a cura di Antonella Dalmonte, Presidente Associazione Ethos 3000 onlus
"Incontro con il disegno" a cura di Maria Casarotti
***

Domenica 12 Febbraio 2012 ore 10,00 - 13.00
Premiazione del Primo Contest on.line di arti visive e Poesia "Denunciamo e ricordiamo" a cura del Blog Dominio Mentale diretto da Giovanni Donato

Presentazione ufficiale della 4a edizione del Premio Internazionale Fortunato Pasqualino
Interventi di: Francesco Giordano, Vittorio Frau, Angela Agnello, Sergio Belfiore, Sergio De Angelis.
Presentazione e firma del Manifesto "Alienismo" Movimento Artistico e di Pensiero
Interverrà: Vera Ambra, Maria Tripoli, Adriana Battaglia, Beppe Costa, Francesco Giordano, Augusto Monachesi, Savio Pagano, Giuseppe Lucca, Klem D'Avino



Ore 16.00 - 20.00Incontro con gli autori di Akkuaria: Andrea Michetti, Annamaria Locatelli, Bojana Bratic, Beatrice Gradassa, Danilo Caccamese, Daniele Brinzaglia, Fabio Ognibene, Gabriella Pison, Laura & Federica, Maria Tripoli, Milly Nale, Massimo Triolo, Renata di Sano

martedì 31 gennaio 2012

Lettera di Mons.Oliveri sul Motu Proprio relativo alla celebrazione della S.Messa in lingua latina



Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di S.E.Mons. Oliveri, il quale precisa alcune cose indispensabili in merito al motu proprio del Santo Padre Benedetto XVI relativo alla celebrazione della S.Messa in lingua latina: per fortuna in molti luoghi d'Italia (a Catania si è iniziato da poco, il prossimo appuntamento, se non rinviato, è a S.Giuseppe al Transito l'ultima domenica di febbrajo; a Roma nella Chiesa della Trinità dei Pellegrini l'attento Don Marco Cuneo celebra quotidianamente secondo l'antico rito, con suggestivo pathos...) si svolgono le sacre funzioni... ma la missiva del prelato ligure, è importantissima e da meditare:







S.E. Rev.ma Mons. MARIO OLIVERI , AI SACERDOTI AI DIACONI



Lettera sul Motu Proprio "Summorum Pontificum" del Papa Benedetto XVI



Sulla celebrazione della Santa Messa






Cari Sacerdoti e Diaconi,



è con molta amarezza d'animo che ho dovuto constatare che non pochi di Voi hanno assunto ed espresso una non giusta attitudine di mente e di cuore nei confronti della possibilità, data ai fedeli dal Motu Proprio "Summorum Pontificum" del Papa Benedetto XVI, di avere la celebrazione della Santa Messa "in forma straordinaria", secondo il Messale del beato Giovanni XXIII, promulgato nel 1962.Nella "Tre Giorni del Clero" del settembre 2007, ho indicato con forza e chiarezza quale sia il valore ed il vero senso del Motu Proprio, come si debba interpretare e come si debba accogliere, con la mente cioè aperta al contenuto magisteriale del Documento e con la volontà pronta ad una convinta obbedienza. La presa di posizione del Vescovo non mancava della sua pacata autorevolezza, avvalorata dalla sua piena concordanza con un atto solenne del Sommo Pontefice. La presa di posizione del Vescovo era fondata dalla ragionevolezza del suo argomentare teologico sulla natura della Divina Liturgia, sulla immutabilità della sostanza nei suoi contenuti soprannaturali, ed era altresì fondata su rilievi di ordine pratico, concreto, di buon senso ecclesiale.Le reazioni negative al Motu Proprio ed alle indicazioni teologiche e pratiche del Vescovo sono quasi sempre di carattere emotivo e dettate da superficiale ragionamento teologico, cioè da una visione "teologica" piuttosto povera e miope, che non parte e che non raggiunge la vera natura delle cose che riguardano la fede e l'operare sacramentale della Chiesa, che non si nutre della perenne Tradizione della Chiesa, che guarda invece ad aspetti marginali o per lo meno incompleti delle questioni. Non senza ragione, avevo, nella Tre Giorni citata, fatto precedere alle indicazioni operative ed ai principi guida di azione una esposizione dottrinale sulla "Immutabile Natura della Liturgia".Ho saputo che in alcune zone, da parte di diversi Sacerdoti e Parroci, vi è stata anche la manifestazione quasi di irrisione verso fedeli che hanno chiesto di avvalersi della facoltà, anzi del diritto, di avere la celebrazione della Santa Messa in forma straordinaria; e pure espressione di disistima e quasi di ostilità nei confronti di Confratelli Sacerdoti ben disposti a comprendere ed assecondare le richieste di fedeli. Si è anche opposto un diniego, non molto sereno, pacato e ragionato (ma ben ragionato non poteva essere) di affiggere avviso della celebrazione della Santa Messa in "forma straordinaria" in determinata chiesa, a determinato orario.Chiedo che sia deposta ogni attitudine non conforme alla comunione ecclesiale, alla disciplina della Chiesa ed alla obbedienza convinta dovuta ad importanti atti di magistero o di governo.Sono convinto che questo mio richiamo sarà accolto in spirito di filiale rispetto ed obbedienza.Sempre con riferimento agli interventi del Vescovo in quella 'Tre Giorni del Clero" del 2007, debbo ancora ritornare sulla doverosa applicazione delle indicazioni date dal Vescovo circa la buona disposizione che deve avere tutto ciò che riguarda lo spazio della chiesa che è giustamente chiamato "presbiterio". Le indicazioni "Circa il riordino dei presbiterii e la posizione dell'altare" sono poi state riportate nell'opuscolo "La Divina Liturgia", alle pagine 23-26.Quelle indicazioni, a più di quattro anni di distanza, non sono state applicate ovunque e da tutti. Erano e sono indicazioni ragionevoli, fondate su buoni principi e criteri di ordine generale, liturgico ed ecclesiale. Ho dato tempo affinché di esse i Sacerdoti e soprattutto i Parroci ragionassero con i Consigli Parrocchiali Pastorali e per gli Affari Economici, e si tenesse anche opportuna catechesi liturgica ai fedeli. Chi avesse ritenuto le indicazioni non opportune o di difficile applicazione, avrebbe potuto facilmente trattarne con il Vescovo, con animo aperto ad una migliore comprensione delle ragioni che hanno spinto il Vescovo a darle, affinché fossero messe in pratica in modo il più omogeneo possibile in tutte le chiese della Diocesi . Esse non sono certamente contrarie alle norme ed anche allo "spirito" della riforma liturgica che si è attuata nel post-Concilio e partendo dal Concilio Vaticano II. Se qualcuno avesse avuto fondati dubbi avrebbe potuto esprimerli con sincerità e con apertura al sereno ragionamento, e con la volontà rivolta all'obbedienza, dopo che la mente avesse avuto maggiore illuminazione.Stimo che ormai sia trascorso ampio tempo di attesa e di tolleranza, e quindi sia arrivato il momento dell'esecuzione di quelle indicazioni da parte di tutti, in modo da giungere alla prossima Pasqua con tutti i presbiterii riordinati, od almeno con lo studio di riordino decisamente avviato, là dove il riordino richieda qualche difficoltà di applicazione.Va da sé che la non applicazione delle indicazioni, nel tempo che ho menzionato, non potrebbe che essere considerata come un'esplicita disobbedienza. Ma ho fiducia e speranza che ciò non avvenga.Mi affligge non poco l'avervi dovuto scrivere questa Lettera, assicurandovi che la riterrò come non scritta, se essa avrà avuto buona accoglienza e positivo effetto.Lo scritto porta con se tutto il mio desiderio che esso giovi ad un ravvivamento e ad un rafforzamento della nostra comunione ecclesiale e della nostra comune volontà di adempiere al nostro ministero con rinnovata fedeltà a Cristo ed alla sua Chiesa.



Vi chiedo infine molta preghiera per me e per il mio ministero apostolico, e di gran cuore Vi benedico.



Albenga, 1° gennaio 2012 Solennità della Madre di Dio.



Monsignor + Mario Oliveri, vescovo