lunedì 27 giugno 2016

Ricordata a Messina la Regina Elena di Savoja






     Ricordata a Messina la Regina Elena di Savoja 

Una bella e sentita cerimonia si svolse domenica 26 giugno 2016 in quel di Messina, in memoria della Serva di Dio S.M. la Regina d'Italia Elena di Savoja Petrovich Niegosc (1873-1952), di cui ivi esiste l'unico monumento a lei dedicato in Italia. Il ricordo della immensa opera caritatevole di Colei che venne definita "Regina della Carità" da S.S. Pio XI, il quale nel 1937 le donava la Rosa d'Oro della Cristianità per le sue opere umanitarie a pro degli ultimi e bisognosi, è stato impreziosito dalla S.Messa domenicale nella Concattedrale del SS.Salvatore, nella quale il reverendo Don Vincenzo Castiglione ha voluto esaltare le doti profondamente cristiane di Elena del Montenegro, Regina italiana che tantissimo fece per i terremotati del dicembre 1908, prodigandosi di persona per molti giorni al fine di salvare dalla tragedia fanciulli e poveri, ottenendo altresì il supporto della flotta russa, subitamente intervenuta nella immane tragedia.

L'evento è stato organizzato dall'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, a cura della delegazione di Messina guidata dal Cav.Matteo Santoro: alla manifestazione ha voluto essere presente il Presidente nazionale dell'Istituto, capitano di vascello Ugo D'Atri, che innanzi al monumento alla Regina eretto in largo della Seggiola (che versava in condizioni di degrado e che le Guardie d'Onore di Messina unitamente a rappresentanti comunali del quartiere, si sono impegnati a curare e salvaguardare, "adottando" l'area) ha voluto esprimere, inaugurando una targa a ricordo della costruzione, opera dello scultore Berti, il suo compiacimento per l'evento ma anche il suo sdegno per la società contemporanea "che non crede più in niente, mentre noi salvaguardiamo i valori di Dio, della Patria e della famiglia", anche in momenti difficilissimi come quelli attuali; egli ha pure rammentato come il referendum monarchia repubblica di settanta anni fa è stato "adulterato", e quanto Messina e tutta la Sicilia si siano espresse in gran maggioranza per la Casa Savoja. La vibrante prosa del Presidente D'Atri è stata applaudita dai numerosi presenti e Guardie d'Onore, tra cui spiccava la Delegazione di Catania, guidata dal Cav.Uff.Ing. Salvatore Caruso  (alfiere dott. Giuseppe La Torre, GdO dott.ssa Grazia Caruso, GdO dott.Francesco Giordano, e il mezzosoprano Roberta Celano). Era presente anche la delegazione dell'Associazione Amici del Montenegro.

Il ricordo della figura umile e generosissima di Elena di Savoja, consorte del Re del Piave S.M. Vittorio Emanuele III, colui che per ben 46 anni fu il Capo dello Stato della grande Italia monarchica, non si esaurisce con l'evento messinese, ma è un importante memento per tutti affinché le spoglie di Colei che ebbe sempre a cuore gli ultimi, riposino finalmente accanto a S.M. il Re Vittorio Emanuele III (anch'egli esiliato in morte), nel Pantheon di Roma, ove tutti, e particolarmente i miseri, i pusìlli, coloro che nome non hanno se non quello del cuore ove una rosa fiorisce dalla Croce, andranno finalmente a salutarla e nella speranza di un suo aiuto, divenendo Ella presto Beata per volere della Romana Chiesa, ritrovino l'essenza perduta.
                                                                                                       ***

mercoledì 1 giugno 2016

Settanta anni di repubblica... viva la Monarchia, viva il Re!




Settanta anni fa, con il colpo di stato della notte del 12-13 giugno 1946, nasceva la repubblica... luetica! 

Onore alla maggioranza degli italiani, donne e uomini, che votarono per la Monarchia e il cui voto fu travisato e falsato. I morti non dimenticano, i vivi ricordano.

Viva il Re! Viva sempre la Real Casa di Savoja nelle persone delle Loro Altezze Reali Vittorio Emanuele IV ed Emanuele Filiberto. Fedeli al tricolore con la bianca croce, fedeli alla Patria, l'Italia.

Riportiamo il proclama indirizzato agli italiani da S.M. il Re Umberto II il 13 giugno 1946, abbandonando il suolo nazionale quale Sovrano non abdicatario: