venerdì 30 marzo 2012

Fidel Castro a Benedetto XVI: la liturgia della Messa è cambiata...


Fidel Castro a Benedetto XVI: la liturgia della Messa è cambiata...

Riguardo la storica visita che pochi giorni fa Sua Santità Benedetto XVI ha compiuto a Cuba, nell'ambito della quale ha ricevuto la visita del capo della 'revolucion' Fidel Castro, riportiamo la seguente notizia, molto interessante per quel che concerne la liturgia, tratta dal sito http://www.cantualeantonianum.com/2012/03/e-fidel-castro-disse-al-papa-come-e.html

 
Probabilmente in questi ultimi 50 anni il Lider della Rivoluzione cubana non deve essere andato spesso a Messa. Prova ne sia che, come riporta il Corriere Online, Castro pur anziano e malato ha voluto seguire in TV il viaggio del Pontefice e le sue celebrazioni, e la prima domanda rivolta da Fidel al Papa, durante il loro storico incontro, "ha riguardato i cambiamenti nella liturgia della Chiesa, che Castro ha trovato molto cambiata rispetto a quando era giovane". Ricordiamo che Castro ha studiato dai Gesuiti, e ha una madre e una sorella devotissime alla Vergine Maria. Qualcosa della Messa si ricordava.... Non è dato sapere, almeno per ora, cosa abbia risposto il Papa. Possiamo immaginare: "Ha ragione caro Fidel, ma tra le tante cose sto cercando di sistemare anche questa questione della liturgia, non si preoccupi. Beh parliamo ora un po' di diritti umani, le va?"....
Battute a parte, è invece molto significativo anche l'apprezzamento che Benedetto XVI ha fatto a proposito della propria veneranda età: ha un anno in meno dell'86enne ex Presidente cubano: «Sono anziano - ha detto Ratzinger - ma posso ancora fare il mio dovere». Non ha, insomma, nessuna intenzione di dimettersi, nè di mettersi in un angolo ad aspettare sorella morte.
Testo preso da: E Fidel Castro disse al Papa: "Come è cambiata la liturgia da quando ero giovane!" http://www.cantualeantonianum.com/2012/03/e-fidel-castro-disse-al-papa-come-e.html/lixzz1qcBFYvKi
http://www.cantualeantonianum.com/

In merito osserviamo:
evidentemente, dopo il suo ritiro dal potere per la malattia nel 2008, l'anziano leader, che pare trascorra le sue giornate da pensionato illustre leggendo e interrogandosi esistenzialmente (anche se la stampa cubana ha smentito seccamente quella italiana che cianciava di una plateale conversione al cattolicesimo di Fidel: ha giustamente fatto notare il p.Lombardi della Sala Stampa della S.Sede, che Castro in quanto battezzato, è già cattolico, anche se sullo stato attuale del suo credo lui solo sa...; inoltre, per chi non lo sapesse, Cuba è l'unico stato comunista in cui la Massoneria non solo non è mai stata bandita, ma anzi gode di autonomia e legittimità... ciò avrà pure un suo significato!), come molte altre persone ignote, cerca un senso a quella vita che vede in dirittura d'arrivo, rammentando come in un vecchio film i quadri della precedente esistenza: non ignorando di essere cresciuto in un ambiente e contesto, anche familiare, di intensa devozione cristiana, e quando la S.Messa era sempre celebrata in latino, da cui la meraviglia -anche furba, poiché Castro sa di certo degli sforzi che il Papa sta compiendo per riportare la liturgia latina in auge, non solo attraverso il motu proprio- per il mutare della forma della sacra funzione.
Il vecchio capo comunista è, politicamente, stato un nemico: ma oggi anche queste dicotomie cadono, sono da anni in disuso: e se Cuba è ancora una dittatura e i diritti umani debbono essere garantiti e rafforzati (pare che la Chiesa, sotto l'aspetto politico, stia preparando il terreno perché, caduto il castrismo, nasca un partito democristiano monolitico, come fu in Italia dopo la fine del fascismo: non sarebbe male, anzi...!), non si può negare una certa simpatia per colui il quale, violento e ribelle in gioventù al governo filoamericano di Fulgencio Batista, celebre per l'arringa (echeggiante quella mussoliniana alla condanna del 1912) al processo per l'assalto alla caserma Moncada, ora comprende, forse, i suoi torti ed ha ancora la possibilità di gettarsi a' piedi della Vergine Madre, che senza verun dubbio lo accoglierà nel suo magnanimo perdono. Gesù assolse l'adultera, come non potrebbe accogliere anche colui che molti delitti ha commesso, ma si presenta, se ciò accadrà, quale penitente, nel proprio cuore? E ricordiamo sempre la corona del S.Rosario donata dal Beato Papa Giovanni XXIII alla figlia del Presidente dell'URSS Nikita Kruscev (la quale ancora la serba), i cui semi furono fecondi.
Dunque, al bando le idee del passato: solo il Libro Sacro, il pentalfa, la Croce e la Stella di Myriam rimangono, non si sa mai. La preghiera è fondamentale. "Dominus pascit me: nihil mihi deest...Etsi incédam in valle tenebròsa, non timèbo mala, quia tu mecum est" (Ps.22)
F.Gio